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ZANTE: i colori della Grecia in un'isola

  • Immagine del redattore: Marta Di Nicola
    Marta Di Nicola
  • 5 ago 2021
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 12 ago 2022


Cielo azzurro, mare blu, scogliere bianche. Piantagioni di ulivi a perdita d'occhio, profumo di Mediterraneo, vento caldo sulla pelle. Una vacanza in Grecia è un tuffo nell'estate più autentica, in un angolo di esotico nel quale ciascun senso trova immediatamente la propria pienezza.

Tra coste lambite dalle limpide acque del mare, da cui è possibile godere di panorami mozzafiato e spettacolari riflessi di luce, lungo strade assolate che silenziose attraversano piccoli paesini di montagna, sfiorando le verdeggianti pergole delle caratteristiche abitazioni dove non si manca mai di incontrare il sorriso di un anziano che alza il suo bicchiere in segno di amichevole saluto, mentre l'incessante canto di grilli e cicale fa da sottofondo musicale e gli odori tipici della rigogliosa macchia mediterranea penetrano nelle narici, anticipando le prelibatezze della tavola e per questo stuzzicando il palato, Zante mi trascina in una nuova meravigliosa realtà, che sa sposare antiche tradizioni a uno stile di vita contemporaneo.

Immersa nel Mar Ionio, l'isola è divisa in due parti da una linea immaginaria che la percorre verticalmente: a Ovest enormi faraglioni di calcare, inconfondibilmente bianchi, che si tuffano nelle sottostanti acque cristalline conferendo loro una splendida palette di colori, che degrada verso il blu petrolio dove il mare diventa più profondo e verso il turchese o il celeste dove invece accarezza le coste; a Est ampie colline declinano a tratti dolcemente in direzione delle acque dando origine a distese sabbiose e piccole insenature dalle pareti rocciose dove il mare, pur nella sua perenne lucentezza, assume tonalità più tenui.

A Ovest un paesaggio scontroso, aspro e selvaggio, fatto di borghi in pietra e villaggi sporadici che sembrano disabitati, di volti genuini dalle espressioni incredibilmente affascinanti ed estasiate; a Est un ritmo vagamente più incalzante e turistico tinge l'atmosfera di spensieratezza e folclore, le spiagge si affollano e le cittadine, seppur raccolte e discrete, ogni sera si illuminano di insegne, locali e allegria.


Zacinto (Zakynthos)

Il fulcro cittadino di Zante è rappresentato dal suo capoluogo Zacinto che, con circa 40.000 abitanti, costituisce il centro più movimentato dell'isola oltreché il porto principale.

Dal piccolo borgo di Bohali, situato sulla collina sovrastante, è possibile osservarne dall'alto tutto lo splendore e il continuo diramarsi tra i lastricati vicoli stretti e le costruzioni decadenti, che le conferiscono il fascino caratteristico di un villaggio che con il mare ha un rapporto di intima e irrinunciabile fratellanza.


Zante EST

Limni Keri e Marathonissi

A pochi chilometri dalla capitale Zacinto (Zakynthos), guidando verso Sud, si arriva nel parco marino nazionale di Keri, cui fanno parte un'incantevole spiaggia, baciata da un mare limpidissimo e contornata da deliziosi ristorantini e taverne greche, e le vicine grotte che insieme all'isolotto di Marathonissi, sono raggiungibili solo con una breve ma avventurosa escursione in barca, grazie alla quale si viene introdotti in un ambiente più naturalistico dai contorni unici.

Nemmeno la giornata leggermente ventosa che agita la vegetazione tutt'intorno e fa increspare la superficie dell'acqua creando su di essa delle sottili onde riesce a togliere al paesaggio tutta la bellezza che merita e che è impossibile non percepire a colpo d'occhio.

Cameo Island

La piccola isola di Cameo, poco distante da Keri, può essere raggiunta sia a piedi percorrendo un caratteristico ponticello di legno, sia con un'imbarcazione; solo nel secondo caso è però possibile incontrare la tartaruga Caretta Caretta che qui è di casa e viene spesso a depositare le sue uova. Segno di un habitat ancora intatto e perfettamente manutenuto.

Makris Gialos Beach e Xigia Sulfur Beach

Dalla parte opposta, quindi in direzione Nord di Zante, il territorio si fa un po' più roccioso e le colline, prima dolci, ora digradano seguendo una linea maggiormente scoscesa verso il basso, pur tuttavia lasciando un'ultima esigua landa prima di gettarsi in acqua. La strada che costeggia tutto questo tratto dell'isola è a ridosso del mare, e a ogni metro che si avanza, lo sguardo viene repentinamente catturato da un susseguirsi di scorci panoramici, i cui colori vanno dal verde scuro della macchia mediterranea all'azzurro infinito del mare.

Solo col trascorrere delle ore, e man mano che il pomeriggio invecchia e la luce del sole si abbandona al crepuscolo serale, la tavolozza cambia ulteriormente, regalando toni smeraldi, nell'immensità di una distesa, talmente rigenerante per l'animo e per gli occhi, nella quale non smetterei mai di perdermi.

Spiaggia di Gerakas

La punta estrema a Sud, nella parte orientale dell'isola, è un succedersi di spiagge - talvolta attrezzate, altre libere - fatte essenzialmente di ciottoli e sabbia; Gerakas Beach è l'ultima che si incontra percorrendo il tragitto fino alla fine.

Anche qui il panorama è incantevole e la strada lungo la costa, disseminata di vegetazione, si dispiega tra eleganti zone residenziali e villaggi caratteristici che in comune hanno lo stesso sottofondo azzurro con le sue immancabili sfumature verdi smeraldo.

Nonostante ci si trovi in una zona piuttosto frequentata dalla gente del posto oltreché battuta dal turismo per via della larghezza delle baie e per la comodità di accesso al mare, l'atmosfera conserva un fascino selvaggio, e ovunque si respira un clima di riservatezza che, insieme al pungente odore di salsedine, riescono a farmi vivere l'ambiente marino nella sua essenza più intima e autentica, di cui sono sempre alla ricerca nei miei viaggi.


Zante OVEST

Navagio Beach

Il vero cavallo di battaglia di tutta l'isola di Zante si trova a Nord-Ovest ed è rappresentato dalla famosa Spiaggia del Relitto (Navagio Beach); il relitto, che sembra essere stato posizionato a pochi metri dalla battigia grazie alla mano di un'artista, si è in realtà arenato nel 1980 dopo essere salpato dalle coste della Turchia con un carico di merce di contrabbando (sigarette) destinata al mercato nero. La risacca formata dall'incagliamento dell'imbarcazione ha nel tempo creato una spiaggia bianchissima, che insieme al colore turchese sgargiante dall'acqua, dato dalla presenza delle altissime pareti calcaree e delle grotte sulfuree che circondano l'intera baia, offrono uno spettacolo stupefacente. Qualsiasi parola per descrivere una simile bellezza potrebbe risultare inutile o ridondante; nemmeno le fotografie, per quanto dettagliate e numerose, le renderebbero giustizia a sufficienza. Raggiungibile unicamente via mare, l'arrivo in barca regala la prima incredibile emozione, mentre la scena con i suoi colori smaglianti si apre lentamente davanti ai miei occhi increduli; nascosta dietro giganteschi faraglioni che la proteggono dal mare aperto, la spiaggia è bagnata da acque che assumono le sembianze di una piscina naturale, nelle quali nuotare sembra più sognare mentre la mente pian piano realizza di stare vivendo un'esperienza unica e irripetibile; nel mio caso, persino commovente.

Blue caves

Il nome di questa attrazione, poco distante dalla Spiaggia del Relitto, è già esaustivo e racchiude in due semplici ma efficaci parole, ciò che ci si aspetta, o si spera, di vedere; poco più tardi, la realtà rispecchia perfettamente l'immaginazione quasi superandola, e ogni curiosità o desiderio vengono soddisfatti e appagati, senza alcuna riserva.

Porto Vromi

Il Porto di Vromi, tappa obbligata per usufruire dei tour marittimi che raggiungono la Navagio Beach e le Blue Caves, merita un breve accenno per le meravigliose venature colorate che il mare assume lungo l'insenatura e per il volto del dio Greco Poseidone che appare incastonato nella roccia, conferendo anche un tocco di mitologia all'ambiente.

Monastero di Anafonitria

La strada di ritorno costringe a una fermata culturale presso il Monastero di Anafonitria; la costruzione in stile tipicamente medioevale, risale al XV secolo ed è considerata dagli abitanti di Zante un luogo sacro, in quanto San Dionisio, protettore dell'isola, vi trascorse gli ultimi anni della sua vita. Qui si viene immediatamente catapultati in un clima decisamente più tradizionale, dove il tempo sembra di colpo rallentare se non addirittura fermarsi; il Monastero è immerso in un'atmosfera rurale, le abitazioni vicine sono in pietra, le stradine si inerpicano lungo sentieri alberati e non è raro imbattersi in piccoli allevamenti estensivi o in negozietti che vendono le tipicità gastronomiche prodotte dagli agricoltori locali.

Plakaki Beach

La costa occidentale, stavolta in direzione Sud, serba un'altra fantastica sorpresa per gli amanti del mare vero, come me. Attraverso un percorso travagliato, scosceso e a picco sull'acqua, scendendo una quantità infinita di gradoni di roccia, mal ricavati lungo l'unica parete resa in qualche modo accessibile, seppur nella sua precarietà, quando si è lì lì per convincersi che una tale fatica non valga la pena di essere affrontata per nessuna ragione al mondo, ecco che si arriva a Plakaki Beach e tutti i cattivi pensieri svaniscono come una nube di vapore, o meglio ancora, di sudore.

Il panorama è già splendido dall'alto e non lascerebbe alcun dubbio, ma appena si percepisce con tutti gli altri sensi, a partire dal tatto, l'insieme di elementi che nel loro essere stati assemblati in maniera perfetta, realizzano un eccezionale capolavoro naturale, la gioia è smisurata e la consapevolezza di trovarsi in un luogo ameno ed esclusivo aumenta l'euforia.

Faraglioni di Mizithres

I faraglioni di Mizithres rappresentano l'ultimo spettacolare punto panoramico che ho il privilegio di visitare; soffia un leggero venticello e la superficie del mare è leggermente raggrinzita ma ciò non mi evita di godere della bellezza delle onde in movimento, del loro esibirsi alternando tutte le nuance del blu, che scivolano verso l'azzurro, terminando in un brillante turchese prima di infrangersi sulla costa.

Ed è dinanzi a una tale vista che mi convinco che Zante è il simbolo dei veri colori della Grecia.

E si conferma in me l'idea che il mare non è mai uguale e che la sua essenza è parte del territorio che di volta in volta lambisce, della cultura che crea, delle tradizioni che lo legano ai popoli che vivono della sua grandezza.




















 
 
 

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