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La meno conosciuta tra le isole Baleari, Minorca è un tesoro nascosto - battuto ancora da pochi - che vanta una straordinaria bellezza dal carattere modesto; una piccola perla adagiata sulle acque turchesi del mar Mediterraneo, dove lunghe spiagge sabbiose si alternano a insenature rocciose e intime baie, in un paesaggio sempre diverso che, illuminandosi dei vari riflessi della luce solare, regala - seppure in uno spazio ridotto - infinite sfaccettature ed emozioni.
Minorca significa mare caraibico, natura incontaminata, tanto relax, lunghe passeggiate attraverso sentieri impervi, tramonti indimenticabili: percorrendo tutta la costa, non c'è un solo scorcio che non possa essere considerato incantevole per i suoi colori e le sue forme e che, al tempo stesso, ispiri un concreto senso di pace interiore e di accogliente rifugio.
Con un territorio scarsamente esteso e con un numero limitato di cittadine, collegate tra loro da un'unica strada principale che taglia l'isola a metà - e che è peraltro percorribile in poco più di mezz'ora da un capo all'altro - Minorca offre soprattutto selvaggi spazi verdi che si affacciano su specchi d'acqua cristallini.
Mahon: 30 agosto 2016
A bordo di un aereo che mai prima d'ora avevo visto così vuoto, arriviamo nella capitale di Minorca - Mahon, un suggestivo piccolo centro urbano ricco di abitazioni bianche e gialle dai tetti orizzontali, giardini esotici, chiese monumentali, viali di palme, ma anche negozi, bar e ristoranti. Le prime due notti le trascorriamo nella tipica casa di una famiglia locale, due giovani ragazzi (lui scultore - lei hostess) con un bimbo e un cane: una calorosa accoglienza che ci mette subito a nostro agio introducendoci nell'autentico spirito isolano, fatto di sorrisi e tranquillità.
Cala Presili: 31 agosto 2016
A cavallo di un motorino, mezzo di fortuna cui ricorriamo dopo aver inutilmente atteso il passaggio di un autobus, giungiamo, guidati da un faro che s'intravede in lontananza, alla prima incredibile spiaggia di "Cala Presili", un'oasi appartata che fa capolino dietro un paesaggio roccioso e desolato che all'improvviso si apre in un'immensa distesa di mare limpidissimo dall'azzurro sgargiante. "Siamo in paradiso!" è l'espressione ricorrente che questa volta, come in tutte quelle successive in cui arriveremo in ogni singola baia, usiamo per definire lo spettacolo dinanzi ai nostri occhi.
Perché Minorca è proprio questo: un insieme di angoli di paradiso, nascosti da una fitta macchia mediterranea, raggiungibili solo a piedi lungo percorsi più o meno faticosi, al termine dei quali, di fronte a panorami mozzafiato, si prova un profondo senso di libertà.
Cala Mitjana: 1 settembre 2016
Terzo giorno sull'isola: con un auto presa a noleggio, partiamo in direzione sud-ovest percorrendo l'unica strada principale, lungo la quale non è raro incontrare gruppi di mucche che pascolano svagate su sprazzi di campagne verdi.
Le successive cinque notti le passiamo a Ferreries, un piccolo centro che, essendo posizionato strategicamente al centro dell'isola, ci consente di raggiungere - fin dove è possibile - le spiagge più vicine, muovendosi da una parte all'altra della costa in poco tempo.
La nostra prima tappa è "Cala Mitjana", una baia un po' più frequentata rispetto alla precedente (anche se solo da turisti spagnoli) ma che, come già ci aspettiamo, offre una tavolozza dalle meravigliose tonalità che vanno dal verde pastello della pineta che la circonda al bianco delle rocce che si tuffano in un mare smeraldo: lo scenario da cartolina ci ripaga della lunga, anche se ancora piacevole, scarpinata. "Cala Mitjana", come alcune altre spiagge principali di Minorca, è affiancata da una baia più piccola ("Cala Mitjaneta") che, nel silenzio di un'insenatura più appartata e maggiormente scomoda da raggiungere, ha il privilegio di essere ancora meno frequentata dai turisti. Una piccola affascinante appendice di un capitolo di per sé già bellissimo!
Certo (e aggiungo per fortuna) questa non è la classica vacanza di mare da stabilimento balneare con ombrellone, sdraio e granita di metà pomeriggio...è più un'avventura al sole che profuma di pino silvestre, terra sabbiosa e salsedine!
Cala Pilar: 2 settembre 2016
Il giorno dopo ci spostiamo sulla parte nord dell'isola, una zona ancora più selvaggia e quindi ancora meno servita da strade e infrastrutture: la spiaggia di "Cala Pilar", un angolo incontaminato, si raggiunge solo dopo ben 45 minuti di escursione a piedi! Lo spettacolo che ci troviamo di fronte non può che essere unico: dalle tonalità verde e azzurro delle baie del sud passiamo a quelle rosso e arancione della costa settentrionale. Il contrasto di colore tra il blu del mare e il rossiccio delle rocce circostanti, interrotto qua e là da sprazzi di macchia mediterranea, è davvero notevole.
Ci troviamo in un paesaggio quasi lunare, il cui ambiente intatto è favorito anche dalla presenza di pochi, pochissimi altri bagnanti. L'affinità con la natura è così forte che alcuni praticano persino il nudismo!
Un enorme pezzo di spiaggia tutto per noi, un rifugio lontano dai ritmi chiassosi della tipica "estate al mare", un luogo in cui ricongiungersi con il mondo autentico e con se stessi, tra una nuotata nelle acque cristalline e una passeggiata lungo la riva deserta.
Per chi non lo sapesse, a Minorca ci sono sette fari, posizionati in punti strategici dell'isola, da cui possibile godere di affascinanti tramonti e venire inondati dalla luce del sole che pian piano sparisce dietro la linea d'orizzonte che separa il mare dal cielo, mentre evolve in un'infinità di sfumature colorate.
In due serate differenti, dopo aver deciso di fermarci a cena prima a Ciutadella e poi a Fornells, rispettivamente a ovest e a nord dell'isola, andiamo a visitare il "Faro de Punta Nati" e il "Far de Cavalleria": la magia di questo spettacolo suscita un'emozione innata che sa al tempo stesso di romanticismo e di nostalgia. Mentre osservo totalmente rapita il lento declinare del sole, mentre le luci del crepuscolo mutano dal rosso al viola, passando per l'arancione e il rosa, dipingendo il cielo con una distesa di graffiti colorati, una donna seduta vicino a me si rivolge dolcemente al proprio figlio "osserva il sole e appena sarà sparito dietro al mare, chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio". Con un sorriso malinconico, decido di fare anche io così.
Cala Macarella: 3 settembre 2016
Nei giorni seguenti, proseguiamo il tour delle spiagge alternandoci tra la costa meridionale e quella settentrionale dell'isola - la tappa successiva è "Cala Macarella" con la sua piccola "Cala Macarelleta". Torniamo nel sud di Minorca: il mare, che qui risplende di un turchese abbagliante, è di nuovo circondato da una rigogliosa macchia mediterranea; percorrendo la stradina disseminata di pini, che collega le due baie, si gode di un panorama mozzafiato, dove le barche sembrano aleggiare su una superficie cristallina e la bianca sabbia fine, grazie ai riflessi del sole, tramuta l'intera baia in una piscina naturale dalla sorprendente limpidezza.
Cala Pregonda: 4 settembre 2016
A "Cala Pregonda" il rosso acceso della sabbia, che contrasta con il blu intenso del mare offre uno spettacolo incredibilmente suggestivo: siamo di nuovo a nord e il paesaggio riacquista le forme e i colori tipici di questa misteriosa parte di costa poco battuta dal turismo di massa.
Cala Escorxada: 5 settembre 2016
Ritenendoci oramai esperti esploratori, mentre la vacanza volge tristemente al termine, decidiamo con coraggio di imbatterci in quella che si rivela essere l'escursione più lunga, impervia e impegnativa della vacanza: il sentiero che da "Platja de Binigaus" ci porta a "Cala Escorxada" consiste in un tragitto di più di un'ora tra rocce scoscese sul mare, fitti boschi e panorami spettacolari. Dovendo fare tutto il percorso in infradito (in quanto sprovvisti di scarpe da trekking che sarebbero decisamente più adatte), all'agognato arrivo nell'incantevole baia, sudati ma felici, ci sentiamo dei veri e propri campioni olimpionici!
Non trovo molte parole per descrivere questo magnifico angolo di paradiso nascosto nell'insenatura rocciosa di una Minorca segreta che si mostra, nel suo intimo splendore, solo ai viaggiatori più audaci e curiosi.
Un limpido specchio di mare dalle acque trasparenti di un fervido turchese che brilla dei riflessi del sole e illumina l'intera baia, donandoci uno spettacolo indimenticabile: un bellissimo premio dopo tutto questo faticoso cammino!
Dopo un'intera giornata passata chiaramente a mollo in queste acque cristalline, ci rimettiamo in cammino verso il punto di partenza, rigenerati nel corpo e nell'anima da cotanta bellezza.
Ancora chilometri di sentieri impervi, ancora scorci di panorami a picco sul mare che si svelano nel bagliore di una luce quasi crepuscolare..
Cala Turqueta: 6 settembre 2016
L'ultima caletta che visitiamo - "Cala Turqueta" - si trova sempre a sud e prende il nome dal colore delle sue acque, per cui direi che si commenta da sola. A differenza del giorno precedente, questa volta la spiaggia è servita da un parcheggio: non ci attendono quindi grosse scarpinate ma una breve e piacevole passeggiata all'ombra di una pineta che precede l'arrivo al mare.
Un romantico quadro dalle graduazioni pastello di una natura ancora intatta che si riflette su un limpido specchio d'acqua, Minorca è l'isola dalla bellezza autentica che evoca un turismo di nicchia e custodisce gelosamente il proprio aspetto e la propria identità.
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