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MAROCCO: profumi nordafricani

  • Immagine del redattore: Marta Di Nicola
    Marta Di Nicola
  • 9 dic 2019
  • Tempo di lettura: 5 min

Marrakesh: 9 e 13 dicembre 2019

Bastano solo tre ore di volo da Roma per raggiungere il continente africano ed arrivare nella vivacissima Marrakech, una città indubbiamente esotica, dai mille colori e odori, con le strade sempre trafficate, i lussureggianti giardini, i palazzi imperiali e le moschee..ma soprattutto con l'imperdibile e meraviglioso Souk! Il mercato che, partendo dalla piazza principale, si snoda attraverso un labirinto di vicoli affollati, all'interno delle mura antiche della città - la Medina - in un susseguirsi di scenografici bazar che espongono barattoli di spezie, oggetti in pelle e paglia, tappeti, sciarpe, bigiotteria, saponi e olio di argan. Un luogo magico in cui è un continuo perdersi e ritrovarsi nel suo infinito caratteristico intrecciarsi e ripetersi di viottoli e angoli di strade. Siamo finalmente in Africa e tutti i nostri sensi ce lo confermano!

La prima volta nel Souk è un'esperienza sicuramente forte soprattutto se non si è abituati alla confusione: gruppi di persone che vanno avanti e indietro nell'intento dello shopping, motorini che sfrecciano continuamente avvisando del proprio passaggio con un semplice colpo di clacson, asinelli che trainano a fatica carretti stracolmi di roba, comitive di musicisti che ad ogni angolo offrono un costante sottofondo ritmico, bancarelle di street food, ricche esposizioni di inaspettati animali selvatici, il continuo vocio dei venditori che richiamano con insistenza l'attenzione del passante senza mai accontentarsi di un semplice rifiuto da parte di quest'ultimo. Qui è proprio impossibile non farsi travolgere da un clima così festoso!

Nel momento in cui si decide coraggiosamente di darsi allo shopping, è necessario sfoggiare tutte le proprie abilità nel contrattare i prezzi - piccolo ma fondamentale trucco che imparo solo al mio secondo giorno di visita del mercato, quando finalmente prendo dimestichezza con le usanze locali. Il mio consiglio è di fare acquisti perché si trovano prodotti assolutamente fantastici realizzati con materie prime naturali e a km0, ma è buona abitudine contrattare: i marocchini vorranno sempre esaudire le nostre smanie di shopping perché il Marocco vive essenzialmente grazie al turismo dei popoli occidentali.

Inutile dire che, trovandoci a latitudini molto inferiori rispetto alle nostre, riusciamo a godere di bellissime e lunghissime giornate di sole nonostante siamo nel mese di dicembre: il tramonto su Marrakech conferisce al Souk un'atmosfera spettacolare, dai colori caldi e intensi che vanno dal rosso all'arancione e infine al giallo a dipingere un quadro di inebriante bellezza. E' chiaro che l'equatore non è così distante e che il deserto è nei paraggi.

Essaouira: 10 dicembre 2019

Dopo esserci riempiti i sensi delle meraviglie di Marrakech, il secondo giorno di permanenza in Marocco decidiamo di trascorrerlo sulla costa Atlantica: con sole tre ore di viaggio raggiungiamo Essaouira, una splendida fortezza bianca affacciata sull'oceano che profuma di mare, di arte e di cultura. La prima cosa che ci colpisce è il mercato del pesce e il gigantesco porto che lo affianca: distese di barche a perdita d'occhio, pescatori intenti a svuotare le innumerevoli reti da pesca che, al rientro dal mare, vengono man mano ammassate su un enorme spiazzo, sul quale volano affamati stormi di gabbiani che fanno da cornice a questo tipico scorcio dell'intensa vita commerciale di Essaouira. Siamo davanti a un porto atlantico di dimensioni notevoli con una fervida attività e questo spettacolo lascia letteralmente affascinata persino me, nata in una città di mare!

A questo punto, il richiamo di un buon piatto di pesce fresco è talmente forte che decidiamo di andare subito alla scoperta delle bancarelle che circondano il lato della piazza principale più prossimo al porto: qui c'è lo street food, ogni banchetto di vendita è affiancato da un piccolo punto ristoro dove il pescato, nella sua svariata proposta, viene cotto sulla griglia al momento; il tutto è poi accompagnato da pane, verdure e acqua gentilmente offerti dalla casa! La generosità e l'accoglienza di questo popolo si sommano all'impagabile esperienza di gustare pesce fresco e di qualità, immersi nella luce atlantica che invade la piazza principale di Essaouira, accarezzati da una fresca brezza marina e allietati dal sottofondo che le onde oceaniche e il canto dei gabbiani ci offrono.

Pienamente soddisfatti del pranzo, ci avviamo verso la Medina per visitare il Souk locale: qui notiamo un'atmosfera molto più rilassata rispetto a quella che invece caratterizza Marrakech; le strade sono più ampie e meno affollate, niente scorribande di motorini ma soprattutto niente tentativi ripetuti di vendita da parte dei marocchini...posso quindi godermi una piacevole passeggiata e permettermi il lusso di osservare attentamente ogni singolo angolo di questo pittoresco quartiere. Il bianco delle mura e il blu del cielo vengono spesso interrotti dai colori sgargianti delle bancarelle che vendono principalmente frutta, spezie, articoli in pelle e intarsi, ceramiche, tappeti, sciarpe. L'architettura spesso decadente degli edifici, le stradine poco curate, i volti segnati degli uomini e delle donne che s'incontrano lungo il mercato offrono uno spettacolo malinconico che ben si sposa con la vocazione poetica e artistica che l'intera città ispira.

Salutiamo Essaouira con una breve camminata sulla spiaggia dell'Oceano Atlantico, che si apre maestoso davanti ai nostri occhi andandosi a congiungere all'orizzonte con la linea azzurra del cielo.

Ouarzazate e il deserto del Sahara: 11-12 dicembre 2019

In questo emozionante viaggio alla scoperta delle bellezze marocchine, non potevamo assolutamente perderci la visita del famoso deserto sahariano: con un gruppo improvvisato di altri turisti di diverse nazionalità (inglesi, spagnoli, finlandesi, sudafricani, polacchi), a cavallo di un pulmino che per oltre otto ore di tragitto attraverso ripide montagne rosse e lungo pericolosi tornanti ci guida verso la parte orientale del paese, affrontiamo quella che ancora oggi ricordo come la parte più divertente di tutta la vacanza!

La prima tappa di questo incredibile tour ci porta a Ouarzazate e alla visita della città fortificata di Kasbah di Ait Ben Haddou, set di famosi film hollywoodiani (come "Lawrence d'Arabia", "La Mummia", "Il Gladiatore"): la storia di questo luogo incantato completamente disabitato, di rado frequentato dai venditori ambulanti, incastonato nel deserto a formare un presepe scolpito nella sabbia, ci viene raccontata in maniera del tutto insolita da una simpatica guida locale che ci assiste per la prima parte della giornata, fin quando veniamo in seguito affidati ai beduini che ci guideranno durante il giro sui cammelli e la notte in tenda.

Il turismo di questo piccolo gioiello in argilla è dovuto principalmente ai richiami del cinema americano, che lo ha reso famoso nel mondo: il notevole skyline, alle porte del deserto del Sahara, ci rivela uno degli esempi iconici e senza tempo della bellezza del sud del Marocco.

Con mio grande stupore, apprendo che per sopravvivere alle elevate temperature sahariane, i popoli del deserto - cosiddetti berberi - sono soliti bere quantità industriali di tè caldo alla menta: questa rappresenta quindi la vera specialità locale.


La seconda parte del tour ci conduce dritti nelle dune del deserto, alla scoperta dell'autentica cultura berbera.

Si comincia quindi con il giro in dromedario - animale decisamente antiestetico, piuttosto scomodo e anche poco socievole - per poi proseguire con una tipica cena a base di cous cous, verdure e pollo e infine concludere con la nottata in tenda, su materassi e sotto diversi strati di coperte di lana, avvolti nel silenzio assordante di un cielo che brilla della luce di milioni di stelle.

L'emozionante esperienza nel Sahara, con la sua infinita distesa di sabbia che riflette i nitidi colori del tramonto e dell'alba, ci regala un'incredibile sensazione di libertà e al tempo stessa di appartenenza a una realtà fuori dal nostro controllo fatta di un universo misterioso di cui è impossibile non contemplarne la perfezione e la magnificenza.

I berberi che si prendono cura di noi durante questa entusiasmante escursione sono in realtà cinque ragazzi piuttosto giovani, vestiti nelle loro consuete tuniche, con cui trascorriamo una piacevole e tranquilla cena seguita da una serata illuminata da un fuoco improvvisato al suono di una tipica danza marocchina.

Essendo affacciato sul Mediterraneo, il Marocco subisce fortemente l'influenza dei popoli occidentali: tuttavia conserva un'identità autentica e genuina di cui va fiero e che riesce, nonostante tutto, a mantenere incontaminato dai ritmi incessanti e dagli atteggiamenti individualisti che contraddistinguono la nostra società capitalista e post-moderna.






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