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CIPRO: un viaggio a metà tra Grecia e Turchia

  • Immagine del redattore: Marta Di Nicola
    Marta Di Nicola
  • 6 giu 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Un'oasi di pace nel più remoto angolo del Mar Mediterraneo, un inaspettato incontro tra due popoli dai tratti differenti ma che ben coesistono su un territorio tanto piccolo quanto ricco di storia e cultura, regalando ai fortunati visitatori un'esperienza dalle mille sfumature.

Benvenuti a Cipro!

Paphos: 6-7 giugno 2019

Con sole tre ore di volo da Milano (Bergamo) si giunge dall'altra parte del Mare Nostrum, oltre la Grecia e a due passi dal Medio Oriente: l'isola di Cipro, meta inspiegabilmente poco consigliata dalle agenzie di viaggi, è un piccolo gioiello incastonato nelle acque cristalline che gode di ottimo clima, buon cibo e tanta natura, senza mancare di un'indimenticabile accoglienza!

Paphos, la nostra città di arrivo, è un prolungamento della cultura greca, così come tutta la parte occidentale dell'isola; siamo ancora pienamente immersi nel clima europeo o meglio britannico, soprattutto lungo le coste dove l'affluenza turistica è più evidente: alberghi, luci, negozi, spiagge attrezzate. Un meraviglioso mare, con colori che vanno da blu intenso al turchese e infine al celeste brillante, fa da cornice ad un'atmosfera gioiosa, dal carattere tipicamente vacanziero. Le spiagge attrezzate di ogni comfort, sempre lambite da acque pulitissime, ne sono una inconfutabile prova.

Nel suo repentino alternarsi di paesaggi, l'isola ci offre anche sprazzi di terra totalmente deserti e baciati dal sole insieme ad angoli di paradisi che si tuffano su lagune blu.

Nell'interno, il territorio conserva la sua identità ellenica: paesaggi tradizionali, chiese ortodosse, tutto ci ricorda che in fondo la Grecia non è così lontana.

Nicosia e penisola di Karpaz: 8-9-10 giugno 2019

La capitale di Cipro, Nicosia, è una città divisa in due, sia culturalmente che fisicamente: lungo la principale via del centro storico incrociamo il primo posto di blocco dove avviene il controllo dei passaporti per consentirci il passaggio dall'altra parte.

Nicosia mostra da un lato le luci dei ristoranti e dei negozi in stile occidentale, dall'altro uno scenario radicalmente modificato attesta l'arrivo in Turchia. Qui incontriamo un'atmosfera del tutto diversa, in cui il tempo pare si sia fermato a non si sa bene quale epoca e tutto sembra essere avvolto da un'aurea misteriosa: cambia l'architettura delle strade e delle case, cambiano gli abiti che la gente indossa, il tipico chiasso urbano svanisce e il silenzio improvviso è interrotto solo dalla preghiera musulmana che viene scandita ad alto volume dal megafono della principale moschea. Passare dalla Grecia alla Turchia in pochi passi e lungo la stessa strada non è sicuramente un'esperienza da tutti i giorni che ci lascia euforici e turbati allo stesso tempo.

Ma per trovare la vera essenza turca, per allontanarci definitivamente dalla cultura occidentale e immergerci in maniera assoluta in quella medio-orientale, ci dobbiamo spingere fino alla penisola di Karpaz per arrivare a toccare la punta più estrema dell'isola: un paesaggio incantato e incontaminato, fatto di spazi infiniti e di interminabili silenzi, di distese di spiagge deserte e di acque azzurre, di un susseguirsi di piccoli villaggi rurali che si incontrano lungo l'unica strada che ci conduce sempre più a est. Ci sembra di essere improvvisamente catapultati indietro nel tempo, mentre ci inebriamo affascinati di questi indimenticabili e autentici panorami.

Famagosta: 11-12 giugno 2019

Gli ultimi due giorni a Cipro li trascorriamo a Famagosta, nella città più controversa dell'isola, la cui bellezza decadente trova la sua massima espressione nella Cattedrale di San Nicola, un tempo chiesa cattolica, successivamente convertita in moschea musulmana come il minareto - che svetta sopra una delle due torri - oggi ci testimonia. L'incredibile e affascinante contrasto che caratterizza questa città è tangibile nel passaggio attraverso le spesse mura che separano l'intimità di un centro storico silenzioso e ancora segnato da un passato sfortunato, dal traffico caotico e dalle luci abbaglianti della città contemporanea che lo circonda.

La scelta di alloggiare a Famagosta per ben due giorni è soprattutto dettata dalla vicinanza della città ad uno dei tratti di costa più belli dell'isola; trattandosi però di spiagge greche, per poterle raggiungere è necessario passare attraverso un altro posto di blocco per un ulteriore controllo dei passaporti. La strada che ci conduce alla frontiera costeggia il quartiere fantasma di Varosha con i tanti edifici abbandonati, i vetri degli infissi sfondati, le tapparelle rotte e le macerie disseminate qua e la: questo triste museo a cielo aperto è testimone dell'improvvisa fuga degli abitanti al sopraggiungere dell'esercito turco che rivendicò il territorio. Il fatto che tutto sia rimasto immutato da quel momento aumenta - se possibile - il senso di inquietudine che la visione di questo spettacolo già ci lascia.

Per poter respirare a pieno l'intimità e l'autenticità della città vecchia, decidiamo ovviamente di restare dentro le mura e fermarci a cenare in un ristorantino tipico per gustare le prelibatezze della gastronomia turca. Come non provare quindi i famosi meze: una serie infinita di squisiti antipasti a base di verdure, yogurt, formaggi, salse e spezie. Trovandoci in un luogo per niente turistico e frequentato da sola gente autoctona (il cui inglese lascia molto a desiderare), presi un po' dalla curiosità e (un bel) po' dalla fame, ci tuffiamo letteralmente su tutto quel cibo appetitoso, ignari del fatto che la portata principale (ovvero una quantità sproporzionata di carne alla brace) dovrà arrivare in seguito per essere accompagnata proprio da quei meze!

Non posso non chiudere questo post mostrandovi una breve carrellata fotografica di due delle spiagge più belle che abbiamo il piacere e la fortuna di visitare lungo la splendida costa che si estende nei pressi della città di Famagosta; la selezione è molto dura vista l'enorme offerta che l'isola propone...dopo un lungo ragionare, ma rassicurati dal fatto che qualsiasi scelta non ci deluderà, optiamo per la più famosa Nissi Beach e poi per Makronissos, entrambe greche. Scintillanti acque cristalline, piccole insenature nascoste e lunghe spiagge bianche creano una costa mozzafiato interrotta solo dalla presenza di alcune strutture alberghiere che, considerato il sempre maggiore afflusso turistico, stanno cominciando a prendere piede nella parte ellenica dell'isola.

Inutile dire che passiamo due giorni sempre a mollo nelle acque di queste oasi paradisiache, riempiendoci il più possibile gli occhi di tutta la bellezza che ci circonda.

Le meraviglie di Cipro sono molteplici: la stupenda costa, i paesaggi arsi dal sole, le città caotiche che si alternano ai villaggi di campagna, il clima, l'ottimo cibo, l'affascinante contrasto multiculturale, l'accoglienza di due popoli così diversi, tuttavia capaci di condividere pacificamente lo stesso piccolo ma ricco pezzo di terra lasciano nella mente il ricordo indelebile di una vacanza che ha superato di gran lunga le mie aspettative.




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